
Paesaggi di Sardegna

Figure costituite di elementi umani e attributi animali o vegetali sono presenti in varie culture. A seconda dei valori di ciascun gruppo, anche indossare una maschera o interpretare un ruolo durante una cerimonia può significare per un momento annullare il distacco fra noi e ciò che generalmente viene definito lontano, permettendo di andare oltre la distanza: tra il mondo degli animali umani e quello degli animali non umani, tra i vivi e i morti, tra le piante e il nostro corpo.
Mettersi a nudo e identificarsi con un soggetto naturale indossandone il Volto che ne rappresenta le sembianze può portare a una percezione di “non separazione” con esso. Ed ecco aperture, connessioni, corridoi interiori. Il destino umano legato a quello di tutti gli esseri.
Umani, piante, creature selvatiche condividono da sempre spazi e risorse del pianeta. La convivenza crea e modifica l’ambiente esterno che ci circonda, poi mette radici nei nostri mondi interiori, forma le culture.

Pannello esplicativo Paesaggi di Sardegna
Museo delle Maschere Mediterranee di Mamoiada
Le illustrazioni qui esposte sono dedicate ad alcuni elementi che caratterizzano la cultura sarda. Le seguenti tavole sono dunque un tentativo di raccontare, tramite semplici immagini, la serie di esperienze personalmente vissute durante la permanenza in Sardegna, presso alcune zone della Barbagia e dell’Ogliastra. Ho tentato di narrare visivamente quella parte di paesaggio dell’entroterra da me visitata, ossia ciò che è stato percepito all’interno di specifici contesti, ispirata dai ricordi di conversazioni e scambi, supportati da fotografie e filmati realizzati nei vari luoghi.
L’intento dell’esposizione è illustrare con divertimento e in maniera stilizzata questo ambiente denso nel quale l’interconnessione fra la gente, il paesaggio, gli animali e l’arte emerge con intensità dal comportamento di ciascun individuo. Non ho eseguito nessun ritratto, piuttosto ho cercato di rappresentare atmosfere, atteggiamenti e attitudini riscontrabili in più persone, nonché nei paesaggi e nelle circostanze. Ritroviamo quindi le maschere di Mamoiada, di Ottana, di Orotelli, i buoi e le pecore lungo le vie e all’ombra, sotto gli alberi, gli artigiani, gli anziani di fronte ai bar, i cibi che mi sono stati offerti durante la permanenza. In questo caso le illustrazioni non sono state realizzate dal vivo, ma solo in un secondo momento, per lasciare spazio al dialogo, alla comunicazione e alla raccolta di dati, che mi hanno fatto avvicinare a una “piccola” conoscenza di un mondo così ricco e vasto.
Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile un aperto dialogo mostrando gentilezza e disponibilità.



















